OTTOCENTISMI LECTURE SERIES

Fall 2022:

Secondo incontro: Venerdì 28 ottobre 

Anna Pegoretti, Dante a Trento. Usi e abusi di una retorica nazionale (1890-1921), (Castelvecchi, 2022). Videoregistrazione dell’evento.

Abstract: L’11 ottobre 1896, in piena dominazione austroungarica, si inaugurava a Trento il monumento a Dante «Genio tutelare della lingua e della civiltà italiana nel Trentino», opera dello scultore fiorentino Cesare Zocchi. Riconosciuto come il più elaborato e riuscito fra i molti dedicati al poeta nel corso dell’Ottocento, quello di Trento è passato alla storia come un monumento apertamente irredentista, un’interpretazione che l’esito della Grande Guerra non fece che rafforzare. Ma nel contesto multinazionale dell’Impero, l’affermazione dell’italianità era impresa ben più complessa. Anna Pegoretti ricostruisce nel dettaglio l’episodio restituendolo al suo articolato contesto storico, culturale e letterario, dominato dalla figura di Giosue Carducci.  

Bio: Docente di Letteratura italiana all’Università Roma Tre, Anna Pegoretti è stata fellow della British Academy e del Warburg Institute di Londra. Nel 2021 è stata visiting professor alla Scuola Normale Superiore di Pisa. È autrice di numerosi saggi e di due libri, Dal «lito diserto» al giardino (2007), dedicato al Purgatorio di Dante, e Indagine su un codice dantesco (2014), sul più antico manoscritto interamente miniato della Commedia. 

Primo incontro: Venerdì 14 ottobre

Giulio Tatasciore, Briganti d’italia. Storia di un immaginario romantico (Viella, 2022). (incontro in italiano). Ecco la VIDEOREGISTRAZIONE DELL’INCONTRO.   

Abstract:  La sensibilità romantica ha inventato il tipo del brigante italiano, riconoscibile dal suo costume pieno di arabeschi e da quell’inconfondibile cappello di forma conica, a tesa larga e ornato di nastri, da cui spuntano lunghe trecce corvine. Figura “totale”, il brigante si insinua in ogni angolo dell’immaginario sociale europeo. Romanzieri, artisti e viaggiatori, ma anche patrioti e reazionari, hanno a che fare con questo misterioso personaggio e contribuiscono a plasmarne il profilo ambiguo. Magnetico, esotico, affascinante, il brigante incarna la virtù e il vizio, il pittoresco e il mostruoso, il sublime nella rivolta e la peggiore depravazione criminale. Per molti versi, sintetizza una certa idea di Italia.  

Ricostruendo un vorticoso racconto collettivo questo volume indaga discorsi, saperi e immagini che, nel contesto delle grandi trasformazioni avviate nel tardo Settecento e maturate nell’Ottocento, il «secolo dei ladri», elaborano una riserva di senso destinata a permeare rappresentazioni e interpretazioni successive. Novecentesche, ma anche ultra-contemporanee. 

Bio: Giulio Tatasciore è assegnista di ricerca alla Scuola Normale Superiore di Pisa e professore a contratto all’Università Roma Tre, dove insegna Storia del Risorgimento. In precedenza è stato assegnista di ricerca all’Università di Salerno e chercheur invité all’Université Sorbonne Paris Nord. Si occupa di storia culturale e politica del lungo Ottocento. 

css.php